Il progetto WEB FRIEND è diretto ad affrontare uno dei fenomeni oggi più allarmanti: l’utilizzo eccessivo di internet che può indurre una vera e propria, dipendenza.

I nativi digitali, ovvero gli adolescenti di tutti i Paesi del mondo, trascorrono tre ore o più al giorno su internet, diventando preda di quel che oggi viene ritenuto un disturbo psicologico, ed è divenuto oggetto di viva attenzione da parte della comunità scientifica: l’Internet Addiction Disorder (IAD). Restare connessi a Internet, controllare periodicamente Facebook, scambiarsi sms sono parte ineliminabile della vita quotidiana degli adolescenti (e non solo), che, del resto, vengono detti digital native proprio perchè nati e cresciuti in questo mondo ad altissimo tasso di tecnologia.
I dati di una ricerca di Eurispes riferiscono che i ragazzi tra i 13 e i 18 anni utilizzano il proprio tempo:  il 33,9% in siti di immagini pornografiche, il 19,3% in siti che incitano alla violenza, tra cui quelli dediti all’odio contro gli stranieri (13,1%) oppure a commettere un reato (12,1%). Vi sono poi siti che esaltano l’anoressia, consultati dal 9,9% del campione, o che danno, al 4,9%, consigli su come suicidarsi. Ma non basta. Più di 1 adolescente su 10 gioca d’azzardo online. Più di 1 su 4 è vittima di cyberbullismo: sulla rete ha trovato pettegolezzi o falsità sul proprio conto, frasi che rivelano fatti privati, foto o video personali pubblicati senza autorizzazione magari da coloro che considerava amici, con conseguente dolore, imbarazzo, mortificazione. Telefono Azzurro rivela che a volte sono gli stessi adolescenti a mettersi in situazioni spiacevoli o pericolose sempre attraverso internet. Una parte delle situazioni sgradevoli deriva dalla pubblicazione o invio di dati personali: Il 6,9% da foto hot di sé stessi, il 5,2% dell’indirizzo di casa, il 2,9% del numero della carta di credito.
Computer e smartphone fortificano la vita sociale degli adolescenti, li fanno sentire dentro le cose, al passo con gli altri. Ma spesso si finisce nel gorgo di chat e social network (facebook, Instagram e tanti, anche più segreti) che rischiano di minacciare uno sviluppo psicologico sano o addirittura l’incolumità fisica, in un mondo in cui si oramai si crede a qualunque dato, se pubblicato su internet.
Investendo in questo modo il tempo che potrebbe invece essere dedicato ad altre attività, i più vulnerabili finiscono per entrare in una “vita parallela” che li tiene lontani dalle gioie, le responsabilità, le emozioni e le persone reali.
Una “ Scuola di tecnologia”, seppure terziaria e professionalizzante, come l’ITS BACT , nella sua veste di agenzia educativa, di supporto alla famiglia e alla scuola, intende contribuiread una educazione all’uso delle tecnologie affinché queste non creino condizioni di disagio e di rischio nei giovani.
Il progetto WEB FRIEND nasce in una logica di rete territoriale, con una offerta molto articolata per i giovani ma anche con il coinvolgimento della comunità di riferimento, per spiegare e preparare all’uso dei media elettronici.
In un mondo che parla di Industria 4.0 come nuova rivoluzione industriale, si vogliono coinvolgere i ragazzi aiutandoli, non solo a essere partecipi e inseriti nei nuovi contesti lavorativi, ma anche fin da subito a ridurre i rischi di IAD in cui rischiano di cadere.
SE VUOI VALUTARE IL TUO GRADO DI DIPENDENZA DA INTERNET FAI IL TEST

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